Volta della Stanza della Segnatura, Poesia |
La
Stanza della Segnatura contiene i più famosi affreschi di Raffaello:
essi costituiscono l’esordio dell'artista in Vaticano e segnano
l’inizio del pieno Rinascimento. L’ambiente prende il nome dal
più alto tribunale della Santa Sede, la Segnatura Gratiae et
Iustitiae, al quale presiedeva il pontefice e che usava riunirsi
in questa sala intorno alla metà del XVI secolo.
Originariamente
la stanza fu adibita da Giulio II a biblioteca e studio privato: il
programma iconografico degli affreschi, eseguiti tra il 1508 e il
1511, si lega a questa funzione.
Il
tema iconografico è quello dell'ordinamento ideale della cultura
umanistica,
divisa in teologia,
filosofia,
poesia e giurisprudenza,
che erano anche le quattro facoltà delle università medievali, a
ciascuna delle quali è dedicata una parete in corrispondenza della
personificazione femminile ritratta nel medaglione della volta.
Inoltre vi si può leggere un'esaltazione delle categorie
neoplatoniche del Vero, del Bene e del Bello.
Questi
gli affreschi alle pareti:
Disputa
del Sacramento (Teologia):
Ai
lati della SS. Trinità (con Dio Padre, il Cristo tra la Vergine e S.
Giovanni Battista e lo Spirito Santo disposti in asse al centro) si
dispone la Chiesa Trionfante, con patriarchi e profeti dell’Antico
Testamento alternati ad apostoli e martiri, seduti in emiciclo sulle
nubi. Sulla terra, ai lati dell’altare su cui domina il SS.
Sacramento in cui è presente il Cristo, si dispone la Chiesa
Militante. Sui troni di marmo più vicini all’altare siedono
quattro Padri della Chiesa latina: S. Gregorio Magno (con i tratti di
Giulio II), S. Girolamo, S. Ambrogio e S. Agostino. Alcune altre
figure hanno la fisionomia di personaggi storici: si riconoscono i
ritratti di Sisto IV (zio del committente) nel pontefice più a
destra, di Dante Alighieri alle sue spalle, del Beato Angelico nel
frate all’estremità sinistra.
Scuola
di Atene (Filosofia):
Alla
Filosofia corrisponde l'opera forse più famosa di Raffaello, la
Scuola di Atene. Entro una grandiosa architettura rinascimentale, che
si ispira al progetto di Bramante per il rinnovamento della basilica
paleocristiana di S. Pietro, si muovono i più celebri filosofi
dell’antichità, alcuni dei quali sono facilmente riconoscibili: al
centro Platone, che punta con un dito verso l'alto e tiene in mano il
suo libro Timaeus, fiancheggiato da Aristotele con l'Etica; sulla
sinistra dell’osservatore compare Socrate, vestito di verde,
impegnato a discutere con Alcibiade; Pitagora è invece raffigurato
in primo piano mentre spiega sul libro il diatesseron; sdraiato sulle
scale con la scodella è Diogene, mentre sulla destra sono visibili
Euclide, che insegna geometria agli allievi, Zoroastro con il globo
celeste, Tolomeo con quello terrestre, e infine, all'estrema destra,
nel personaggio con il berretto nero è l'autoritratto di Raffaello.
Parnaso
(Poesia):
Apollo,
seduto al centro, suona la lira da braccio, circondato dalle Muse,
protettrici delle arti, e dai poeti antichi e moderni, tra cui si
riconoscono facilmente Omero (cieco), Virgilio e Dante alle sue
spalle.
Virtù
e la Legge,
con Gregorio
IX approva le Decretali
(legge canonica) e Triboniano
consegna le Pandette a Giustiniano (legge
civile):
Sono
raffigurate la Consegna delle Pandette all’imperatore Giustiniano
(a sinistra) e la Consegna delle Decretali a papa Gregorio IX. Il
pontefice ha i tratti del committente, Giulio II, mentre i cardinali
che gli stanno accanto sono Giovanni de’ Medici e Alessandro
Farnese, futuri papi Leone X e Paolo III.
Per
approffondire c'è questa bellissima intervista ad Antonio Paolucci,
direttore dei Musei Vaticani: