lunedì 12 settembre 2016

Stanze di Raffaello: la Stanza dell'Incendio di Borgo

Raffaello, Incendio di Borgo dett.

Perugino, volta della Stanza dell'Incendio di Borgo
La Stanza dell'Incendio di Borgo è uno degli ambienti delle Stanze di Raffaello nei Musei Vaticani. Fu il terzo a essere decorato da Raffaello Sanzio e aiuti. Inoltre, è l’ultima stanza in cui lavorò personalmente l’artista e prese il nome da una delle storie parietali.

La decorazione pittorica di questa sala appartiene a due distinte fasi esecutive: la volta fu commissionata da Giulio II a Pietro Vannucci, detto il Perugino, nel 1508, mentre le pareti furono affrescate da Raffaello con i suoi allievi per papa Leone X tra il 1514 e il 1517. Nei monocromi dello zoccolo sono rappresentate sei figure sedute di imperatori e sovrani protettori della Chiesa.
Perugino, volta della Stanza dell'Incendio di Borgo
In questa sala si riunì al tempo di Giulio II il più alto tribunale della Santa Sede, la Segnatura Gratiae et Iustitiae, presieduto dal pontefice: questa funzione si esprime nel programma iconografico della volta. Nei quattro tondi il Perugino raffigurò infatti la Santissima Trinità (sopra la porta d’entrata dalla Torre Borgia) e, in senso orario, il Creatore in trono tra angeli e cherubini, Cristo come Sol Iustitiae e Cristo tentato dal demonio, Cristo tra la Misericordia e la Giustizia. Sotto Leone X la stanza era destinata a sala da pranzo poich´w nel vano adiacente erano situate le cucine.

Quattro gli affreschi alle pareti:
In tutti gli episodi storici degli affreschi il papa assume i tratti del pontefice regnante, Leone X.


Secondo il Liber Pontificalis l’Incendio di Borgo, che dà il nome all’ambiente, divampò nell’anno 847 nel quartiere antistante la basilica di S. Pietro: Leone IV, impartendo la benedizione solenne dalla loggia delle benedizioni, estinse miracolosamente il fuoco, salvando così la chiesa e il popolo.


L’ Incoronazione di Carlo Magno avvenuta in S. Pietro nella notte di Natale dell’800, costituisce la fondazione del Sacro Romano Impero. Molto probabilmente l’affresco allude al concordato stipulato tra la Santa Sede e il regno di Francia nel 1515, dal momento che Leone III ha i tratti di Leone X e Carlo Magno quelli di Francesco I.


Il Giuramento di Leone III raffigura un episodio avvenuto il giorno prima dell’incoronazione di Carlo Magno, allorché il papa rispose alle calunnie dei nipoti del predecessore Adriano I col riaffermare il principio che il vicario di Cristo è responsabile dei suoi atti solo davanti a Dio.


Nella Battaglia di Ostia, che nell’849 vide contrapporsi le truppe di Leone IV alle orde dei Saraceni, si celebra la vittoria delle armate papali e si allude altresì alla crociata contro gli infedeli incoraggiata da papa Leone X.