Fondazione della Basilica di S.Pietro |
La quarta e ultima Stanza dell'appartamento al
secondo piano del Palazzo
Apostolico venne
commissionata a Raffaello da Leone
X nel 1517, come
ricorda Vasari nelle vite del
Sanzio e di Giovan
Francesco Penni. Il maestro però, negli ultimi frenetici anni di vita, fece in
tempo solo a preparare i cartoni, morendo nel 1520. È la stanza più ampia dell’appartamento e fu
utilizzata quindi in tutte le occasioni ufficiali della corte pontificia. Essa
è situata nella parte medievale del palazzo apostolico, risalente all’epoca di
Niccolò III (1277-1280), anteriore quindi a quella adiacente occupata dalle
altre Stanze di Raffaello.
Completano la decorazione della sala, oltre alle
quattro storie principali dipinte su finti arazzi, figure di grandi pontefici
fiancheggiate da figure allegoriche di Virtù.
Le storie dell’imperatore Costantino mirano a
illustrare la disfatta del paganesimo e il trionfo ufficiale della religione
cristiana, riprendendo il programma politico delle due stanze precedenti e
chiudendone il ciclo.
Sono quattro gli affreschi principali:
Visione della croce
Descrive la premonizione che l’imperatore ebbe
prima della battaglia contro Massenzio, secondo la quale avrebbe ottenuto la
vittoria se avesse sostituito le aquile imperiali sulle insegne dei soldati con
la croce. Da notare la veduta di Roma (a destra sullo sfondo) con la
ricostruzione dei monumenti antichi.
Battaglia di Costantino contro
Massenzio
Si svolse nel 312 d.C. e segnò la sconfitta di
Massenzio (che sta per annegare nel fiume Tevere) e la vittoria del
cristianesimo sul mondo pagano. La scena è ambientata con esattezza topografica
a nord di Roma con il Monte Mario (sulla sinistra) ove si riconosce Villa
Madama, costruita da Raffaello per il papa proprio in quegli anni. Il progetto
iniziale di questo riquadro, così come del precedente, dovette essere
certamente di Raffaello, ma l’esecuzione spetta al suo allievo Giulio Romano.
Battesimo di Costantino
L’imperatore si inginocchia a ricevere il
sacramento dal papa Silvestro all’interno del Battistero del Laterano. Il papa
ha i tratti di Clemente VII (1523-1534), durante il cui pontificato furono
ripresi i lavori, interrotti dopo il breve intervallo di Adriano VI (1521-1523).
L’affresco è attribuito a Giovan Francesco Penni.
Donazione di
Roma
L’imperatore Costantino è di nuovo inginocchiato
davanti a papa Silvestro nella Donazione di Roma (simbolizzata dalla statuetta
dorata che viene offerta). Su questo episodio (rivelatosi leggendario) si era
basata la fondazione dello stato della chiesa e la giustificazione del potere
temporale dei papi. Silvestro ha ancora i tratti di Clemente VII e l’episodio
documenta l’interno, poi distrutto, della vecchia basilica paleocristiana di S.
Pietro.