Il
clavigero, dal latino "colui che porta le chiavi", è colui
che custodisce e conserva tutte le chiavi dei Musei del Papa. Nei
musei vaticani ci sono circa 3000 chiavi: trecento vengono usate in
apertura e chiusura per i vari reparti, le altre chiavi vengono
custodite nel bunker delle chiavi, che si trova nel Cortile della
Pigna in Vaticano, e usate settimanalmente tutte per verificare che
le serrature e le stesse chiavi siano funzionanti.
Il
clavigero, una figura che esiste da sempre, è l'erede del
maresciallo del Conclave, ovvero colui che sigillava tutte le porte
intorno alla Cappella Sistina per far sì che rimanesse il silenzio e
il segreto di tutto ciò che avveniva all'interno del Conclave, fino
alla fumata bianca.
Niente a che vedere con le pesanti chiavi di ferro. Ogni reparto dei
Musei, infatti, ha una numerazione sequenziale: ad esempio, il mazzo
che apre il museo gregoriano va dalla chiave numero 200 alla 300;
quello che apre la Pinacoteca dalla numero 300 alla 400; il Museo
etrusco, invece, viene aperto dalle chiavi da 500 a 600, e così via
per i dodici reparti.
Tutte
le mattine il clavigero si reca alle 5.45 alla Gendarmeria Vaticana
dove vengono prelevate le chiavi. La chiave numero 1 è quella che
attualmente apre l'uscita dei Musei.
La
storia del clavigero, insieme curiosità e aneddoti sulla Cappella
Sistina, è così particolare da meritarsi un libro, il volume
realizzato da Sandro Barbagallo, curatore del Reparto collezioni
storiche dei Musei Vaticani.
Lo
stesso san Pietro è chiamato il “clavigero del cielo”.