Herder la definì “la donna più colta d'Europa”
Autoritratto |
Di
lei Winckelmann scriveva: «La giovinetta di cui parlo è nata a
Coira, ma fu condotta per tempo in Italia da suo padre, che è pure
pittore; parla assai bene l'italiano e il tedesco ... Parla inoltre
correntemente il francese e l'inglese ... Si può chiamare bella e
gareggia nel canto con le nostre migliori virtuose. Il suo nome è
Angelica Kauffmann» .
Pittrice
svizzera, specializzata nella ritrattistica e nei soggetti storici,
Maria
Anna Catharina Angelika Kauffmann,
nasce a Coira (Svizzera) il 30 ottobre 1741, ma vive a Schwarzenberg
in Vorarlberg/Austria, città natale del padre. Accortosi del talento
della figlia, il padre diventa il suo maestro, con il quale Angelika
comincia a fare una serie di viaggi a Morbegno, Como e Milano, a
seconda delle committenze ricevute. Angelika nutre anche la passione
per altre arti come la musica e il canto e, pur essendo attirata
dalla carriera di cantante, alla fine preferisce seguire le orme
paterne.
Il padre di Angelika Joseph Kauffmann |
Più
tardi, Angelika, per approfondire la sua formazione artistica, si
reca, seguita dal padre, a Milano, Parma, Firenze, Roma e Napoli,
dove dimostra il suo talento, copiando le opere di maestri. Il suo
Autoritratto alla Galleria degli Uffizi datato 1762, è contemporaneo
del suo arrivo a Firenze nel giugno di quell’anno.
Sulla
laguna conosce il diplomatico inglese Joseph Smith e sua moglie, che
la invita ad accompagnarla a Londra, dove arriva nel luglio 1766. Nel
1768 diventa membro fondatore della Royal Academy of Art. Tra i suoi
committenti figurarono la regina Carlotta d’Inghilterra e papa Pio
VI .
Angelika
sposa in prime nozze un oscuro conte svedese, di cui si era
innamorata perdutamente, Federico de Horn, alias
Brandt,
che, purtroppo, ben presto, si rivelerà un avventuriero senza
scrupoli. Infatti, non solo abbandona la moglie, ma la deruba pure di
ingenti somme di denaro.
Il marito Antonio Zucchi |
Dopo
la morte del primo marito, Angelika nel 1781 sposa il pittore veneto
Antonio Zucchi di quindici anni più grande di lei, gentile nei modi,
ottimo compagno e consigliere. Insieme a quest’ultimo, tra il 1871
e il 1872, decide di trasferirsi in Italia, opta di stabilirsi a
Venezia, giungendovi nel maggio del 1782, dove muore suo padre, già
molto anziano. Dalla Serenissima riceve l’incarico di ritrarre
esponenti del patriziato veneziano tra cui spicca il ritratto di
Andrea Memmo nominato procuratore di San Marco, e varie committenze
del granduca Paolo I di Russia. Viene, inoltre, nominata membro
onorario dell’Accademia di belle arti, titolo che le viene
conferito da Giandomenico
Tiepolo.
Dopo una breve sosta a Roma, i coniugi si stabiliscono a Napoli, dove
la pittrice riceve l’offerta, però declinata, di assumere il ruolo
di pittrice di corte.
Rimasta
di nuovo vedova nel 1795, Angelika detiene il primato i caposcuola
della pittura romana e allestisce nella sua abitazione romana una
piccola, ma selezionata raccolta di dipinti, tra cui anche il San
Gerolamo di Leonardo da Vinci. Diventa amica stretta di Goethe,
che la cita spesso nell’Italienische
Reise.
Angelika Kauffmann, Goethe |
Nel
1798, quando le truppe francesi occupano Roma, esegue il ritratto del
generale Augustin de Lespinasse, da cui ottiene protezione. Abituata
a dipingere una giornata intera senza accusare alcun sintomo di
stanchezza, negli ultimi tempi si ferma esausta, rimanendo immobile
davanti al dipinto con lo sguardo fisso altrove. I medici e gli amici
le propongono di concedersi un periodo di riposo e di svago lontano
da Roma, per cercare di recuperare le energie perdute. Nell’estate
del 1802 si reca a Como, che aveva visto per la prima volta a undici
anni e che le era rimasta nel cuore per la bellezza del lago e la
cordialità della gente. Da lì scrive una lettera all’amico
Antonio Canova, mettendolo al corrente dei suoi spostamenti e della
sua salute. Ma una volta rientrata a Roma quel vigore che l’aveva
sorretta sin dall’inizio, comincia lentamente ad abbandonarla.
Angelika muore il 5 novembre 1807.
Ritratto di Stanislao III Poniatowski |
Le
opere di Angelica Kauffman hanno conservato la reputazione che ebbero
quando l'artista era ancora in vita. I suoi dipinti sono tuttora
visibili in numerosissimi musei di prestigio, come Hampton
Court e
la National
Portrait Gallery a
Londra, negli Uffizi
fiorentini,
nell'Ermitage
di
San
Pietroburgo e
nell'Alte
Pinakothek di
Monaco
di Baviera,
ma anche a Parigi,
Dresda,
Tallinn
e
Graz.