Masaccio:
la nascita della pittura rinascimentale
Masaccio, autoritratto |
Di
lui scrive il Vasari: «Fu
persona astrattissima e molto a caso, come quello che, avendo fisso
tutto l'animo e la volontà alle cose dell'arte sola, si curava poco
di sé e manco d'altrui. E perché e' non volle pensar già mai in
maniera alcuna alle cure o cose del mondo, e non che altro al vestire
stesso, non costumando riscuotere i danari da' suoi debitori, se non
quando era in bisogno estremo, per Tommaso che era il suo nome, fu da
tutti detto Masaccio. Non già perché è fusse vizioso, essendo egli
la bontà naturale, ma per la tanta straccurataggine.»
Nacque
a San Giovanni Valdarno, vicino Firenze, il 21 dicembre del 1401 e il
padre, il notaio Giovanni di Mone Casai gli diede il nome Tommaso
perché in quel giorno si celebrava la ricorrenza. In quei tempi a
Firenze il nome «Tommaso» veniva spesso abbreviato in «Maso»:
«Masaccio» è in realtà un’ulteriore deformazione di Maso ad
indicare che il Masaccio era in realtà un personaggio un po’
grossolano e trasandato come figura.
Masaccio, sant'Anna Metterza |
E'
stato il primo pittore italiano che possiamo ritenere autenticamente
rinascimentale. Con lui la grande pittura italiana iniziò a
confrontarsi con la prospettiva, creando nel giro di pochi anni le
fondamenta di quella grande rivoluzione stilistica che noi oggi
definiamo appunto arte rinascimentale. Partendo dalla lezione di
Giotto, ma soprattutto dagli esempi e dagli insegnamenti di
Brunelleschi e di Donatello, Masaccio riuscì in pochi anni a
delineare già in forma compiuta le linee essenziali di una della più
grandi rivoluzioni artistiche mai avvenute: la nascita della pittura
rinascimentale.
Quando
morì a Roma, nel 1428, aveva poco più di ventisei anni. La leggenda
dice che fu avvelenato da un suo rivale.