domenica 7 agosto 2016

Era “egli la bontà naturale”

Masaccio: la nascita della pittura rinascimentale





Masaccio, autoritratto
   Di lui scrive il Vasari: «Fu persona astrattissima e molto a caso, come quello che, avendo fisso tutto l'animo e la volontà alle cose dell'arte sola, si curava poco di sé e manco d'altrui. E perché e' non volle pensar già mai in maniera alcuna alle cure o cose del mondo, e non che altro al vestire stesso, non costumando riscuotere i danari da' suoi debitori, se non quando era in bisogno estremo, per Tommaso che era il suo nome, fu da tutti detto Masaccio. Non già perché è fusse vizioso, essendo egli la bontà naturale, ma per la tanta straccurataggine.»
   Nacque a San Giovanni Valdarno, vicino Firenze, il 21 dicembre del 1401 e il padre, il notaio Giovanni di Mone Casai gli diede il nome Tommaso perché in quel giorno si celebrava la ricorrenza. In quei tempi a Firenze il nome «Tommaso» veniva spesso abbreviato in «Maso»: «Masaccio» è in realtà un’ulteriore deformazione di Maso ad indicare che il Masaccio era in realtà un personaggio un po’ grossolano e trasandato come figura.
Masaccio, sant'Anna Metterza
   E' stato il primo pittore italiano che possiamo ritenere autenticamente rinascimentale. Con lui la grande pittura italiana iniziò a confrontarsi con la prospettiva, creando nel giro di pochi anni le fondamenta di quella grande rivoluzione stilistica che noi oggi definiamo appunto arte rinascimentale. Partendo dalla lezione di Giotto, ma soprattutto dagli esempi e dagli insegnamenti di Brunelleschi e di Donatello, Masaccio riuscì in pochi anni a delineare già in forma compiuta le linee essenziali di una della più grandi rivoluzioni artistiche mai avvenute: la nascita della pittura rinascimentale.

   Quando morì a Roma, nel 1428, aveva poco più di ventisei anni. La leggenda dice che fu avvelenato da un suo rivale.