Apollo
era il dio greco protettore di tutte le arti, della medicina, della
musica e della profezia. Era adorato come dio oracolare, capace di
svelare attraverso le sue doti predittive, il futuro degli uomini. In
tarda antichità, fu indicato anche come dio del sole, soppiantando
Helios nelle sue "funzioni" di "portatore delle luce".
Apollo e' il figlio illegittimo di Zeus e Leto (protettrice della
tecnologia).
L'"Apollo
del Belvedere" è chiamato così perché rimasto esposto per
molto tempo nel Cortile del Belvedere in Vaticano.
La
statua fu
ritrovata ad Anzio
verso
la fine del XV
secolo,
durante il Rinascimento
e faceva
parte della collezione che il Cardinale Giuliano della Rovere
possedeva nel suo palazzo di piazza SS. Apostoli. Divenuto papa con
il nome di Giulio II (1503-1513), la scultura fu trasferita in
Vaticano, dove è attestata almeno fin dal 1508.
L’opera,
databile entro la metà del II secolo d.C., è oggi considerata la
replica di un bronzo eseguito tra il 330 e il 320 a.C. da Leochares,
uno degli artisti che lavorarono al Mausoleo di Alicarnasso. Il dio
Apollo incede regale e sembra aver appena vibrato un colpo con il suo
arco che, originariamente, doveva impugnare con la mano sinistra.
Molto ammirata fin dalla sua collocazione nel Cortile delle Statue,
deve la sua consacrazione alle ispirate pagine di Johann Joachim
Winckelmann che al tempo la considerava una sublime espressione
dell’arte greca, «il più alto ideale dell’arte tra le opere
antiche che si sono conservate fino a noi».
A
partire dalla metà del XVIII secolo, venne considerata come uno dei
supremi capolavori dell'arte mondiale, nonché come modello assoluto
di perfezione estetica.