giovedì 18 agosto 2016

MUSEI VATICANI Apollo del Belvedere


Apollo era il dio greco protettore di tutte le arti, della medicina, della musica e della profezia. Era adorato come dio oracolare, capace di svelare attraverso le sue doti predittive, il futuro degli uomini. In tarda antichità, fu indicato anche come dio del sole, soppiantando Helios nelle sue "funzioni" di "portatore delle luce". Apollo e' il figlio illegittimo di Zeus e Leto (protettrice della tecnologia).
L'"Apollo del Belvedere" è chiamato così perché rimasto esposto per molto tempo nel Cortile del Belvedere in Vaticano.
La statua fu ritrovata ad Anzio verso la fine del XV secolo, durante il Rinascimento e faceva parte della collezione che il Cardinale Giuliano della Rovere possedeva nel suo palazzo di piazza SS. Apostoli. Divenuto papa con il nome di Giulio II (1503-1513), la scultura fu trasferita in Vaticano, dove è attestata almeno fin dal 1508.

L’opera, databile entro la metà del II secolo d.C., è oggi considerata la replica di un bronzo eseguito tra il 330 e il 320 a.C. da Leochares, uno degli artisti che lavorarono al Mausoleo di Alicarnasso. Il dio Apollo incede regale e sembra aver appena vibrato un colpo con il suo arco che, originariamente, doveva impugnare con la mano sinistra. Molto ammirata fin dalla sua collocazione nel Cortile delle Statue, deve la sua consacrazione alle ispirate pagine di Johann Joachim Winckelmann che al tempo la considerava una sublime espressione dell’arte greca, «il più alto ideale dell’arte tra le opere antiche che si sono conservate fino a noi».
A partire dalla metà del XVIII secolo, venne considerata come uno dei supremi capolavori dell'arte mondiale, nonché come modello assoluto di perfezione estetica.